28 Gen Una preghiera per mettersi in ascolto dello Spirito
Il referente diocesano don Walter Magni spiega il senso dell’invocazione che il Consiglio episcopale milanese chiede di inserire tra le intenzioni domenicali dei fedeli a partire dal 30 gennaio
Il Consiglio episcopale milanese chiede di pregare per il Sinodo dei Vescovi nelle Messe, a partire dal 30 gennaio. Don Walter Magni, referente diocesano per il Sinodo, spiega il senso dell’iniziativa.
È un’intenzione di preghiera per il cammino sinodale della nostra Diocesi, che potrà essere utilmente inserita nella sequenza delle preghiere domenicali dei fedeli, a partire dal 30 gennaio. Non solo sarà importante pregare “per” il cammino sinodale nella Chiesa ambrosiana, ma sarà soprattutto decisivo imparare a mettersi in stato di ascolto sinodale in un contesto di preghiera, fatto di ascolto della Parola di Dio e di invocazione profonda dello Spirito di Gesù.
Questo il testo della preghiera
«Padre Santo, che tutti ci raccogli in unità, mostraci e accompagna il cammino della sinodalità che la Chiesa è chiamata a vivere. Insegnaci a ‘camminare insieme’ nelle nostre comunità: nella comunione, nella collaborazione e nella corresponsabilità; sempre in ascolto dello Spirito e dei segni dei tempi, per essere testimoni di speranza per il mondo».
Anche nella preghiera risuona la parola-chiave del Sinodo: l’«ascolto» dello Spirito che permette anche un ascolto vero tra noi.
In ogni occasione di incontro nelle nostre chiese, nelle comunità parrocchiali torniamo a metterci anzitutto in ascolto dello Spirito di Gesù risorto. E Gesù ci assicura che questo avviene quando «due o tre sono riuniti nel mio nome: io sono in mezzo a loro» (Mt 18,20). E quando i credenti sono in questa comunione profonda, allora semplicemente si vogliono bene, si accolgono, non faticano ad ascoltarsi. Altre forme di ascolto che non tengono presente questo criterio sinodale spirituale non sapranno mai esprimere un annuncio del Vangelo autentico e convincente. Dicevano già dei primi cristiani: «Guarda come si amano».