14 Mag Traslazione a Milano (e altrove) delle reliquie di san Mamete – Agiografia
Il nome del santo martire Mammete divenne celebre in tutta l’Asia Minore; la grotta dove era stato seppellito divenne meta a devoto pellegrinaggio di quelle popolazioni; e quando dopo pochi anni l’Imperatore Costantino, fattosi cristiano, ordinò cessasse ogni persecuzione contro il cristianesimo, che fosse anzi favorito: i di lui nipoti Gallo e Giuliano per accaparrarsi la fiducia e l’affezione dei cristiani fecero, a loro spesa, erigere in quel luogo una chiesa.
Ma questo sacro edificio innalzato più per interesse politico che per sentimento religioso, non poteva riescire accetto al santo. Difatti narrano i cronisti: che di notte cadeva sfasciato quanto era stato fabbricato di giorno; fu ritentata più volte la prova, furono messe guardie a custodire i lavori, credendosi che ciò fosse opera dei pochi pagani che ancora rimanevano, ma tutto indarno: da forza invisibile veniva sempre distrutto di notte quanto era stato eretto nella giornata, ed i soldati postivi di guardia, non servirono che ad autenticare colla loro testimonianza la verità del prodigio.
In seguito il Vescovo di Cesarea, volendo dare al corpo del santo martire una sepoltura degna ed onorevole, lo fece pomposamente trasportare a Gerusalemme, dove continuò ad essere oggetto di speciale divozione, e dove la di lui tomba continuò ancora ad essere illustrata da innumerevoli prodigi e da grazie straordinarie, ottenute per il patrocinio di questo eroico campione della religione di Gesù Cristo.
Il cronista Giovanni Del Bosco narra che ai tempi delle crociate, un gentiluomo francese andato in pellegrinaggio a Gerusalemme, e vedendo la stima, la venerazione grandissima che i cristiani d’Oriente professavano per questo santo, uditi i molti miracoli che si ottenevano per la di lui intercessione: domandò ed ottenne da quel vescovo una reliquia insigne del martire Mammete, più precisamente un osso d’avambraccio. Egli poi ritornato in patria la donò al capitolo della cattedrale di Langres, sua città nativa; la preziosità di questa reliquia, e la santità di Mammete venne anche qui testificata dal Signore con prodigi. Sicché i cittadini ed il clero di Langres gli dedicarono la Chiesa Cattedrale.
Ricaduta Gerusalemme nelle mani dei Turchi, il corpo di S. Mammete insieme a quelli di altri santi fu trasportato a Costantinopoli, ed il capitolo di Langres s’approfittò di questa circostanza per averne di lui altra più insigne reliquia: cioè nel 1204 a mezzo di Pietro Capuano legato apostolico a Costantinopoli poté avere il cranio del santo.